La rosa dei venti
Un viaggio in bicicletta

Il Monte Alfeo, le Valli Boreca e Dorbera

Valle Taro

 

Paesi della Val Boreca (torna alla pagina della Val Boreca)

Comune  Località
Ottone Artana
Ottone Belnome
Ottone Bogli
Ottone Tartago
Zerba Cerreto
Zerba Pey 
Zerba Samboneto
Zerba Vesimo
Zerba Zerba

 

Il Monte Alfeo, la cui vetta è facilmente distinguibile da ogni parte noi la guardiamo, una bellissima piramide con quel versante spoglio di vegetazione e l’altro rigoglioso di piante, non c’è dubbio che possiamo definirla una delle montagne più belle di questi luoghi, vera montagna sacra sulla cui cima  scavando per il piedistallo dell'attuale statua della Madonna, venne trovato un bronzetto raffigurante un giovane offerente, attualmente conservato al museo civico di Piacenza. La bellezza di questa montagna però deve anche questa fama alla sottostante valle che ne circonda le pendici:la Val Boreca dove scorre lo stesso Boreca racchiuso da due pareti che convogliano le sue acque in alcuni canaloni, dove appare e scompare, consegnando all’escursionista una moltitudine di piccoli angoli da esplorare ed anche quando passiamo una seconda volta dallo stesso posto ci possiamo accorgere che sarà diverso e che ci sarà qualcosa di nuovo. Ogni paesino di questa valle può raccontare decenni di storia e di vita quotidiana e fa tristezza vedere ora questi piccoli girelli praticamente disabitati e solo d’estate qui la vita ricomincia a fiorire per poi ritornare una valle dormiente nell’inverno; ogni anno però ci accorgiamo che la valle invecchia in un lento avvicinamento verso una morte certa. La valle si è spopolata parecchi anni fa e pochissime famiglie vi risiedono nel periodo invernale e tutto a partire soprattutto dal secondo dopo-guerra conseguente ad un isolamento dovuto alla totale carenza di adeguate vie di comunicazione. A parte la strada che da Ottone arriva alle Capanne di Cosola e passa da Zerba, uno dei pochissimi paesi a mantenere un poco di vita anche in inverno, le altre strade di accesso sono praticamente sterrate. Certo per noi biker anche se le poche strade in salita non sono tutte ciclabili nella totalità, è  una vera manna nel percorrere questa moltitudine di single treck in un ambiente selvaggio, ed arrivando in questi paesini praticamente disabitati ma dalla bellezza inestimabile (vedi la piccola chiesetta con cimitero di Pizzonero)  non possiamo fare altro che rallegrarci da un lato ma rattristarci dall’altro. Tutti i paesini di questa valle Suzzi, Pizzonero, Belnome,Tartago Bogli, Artana, Pej, Capannette di Pej, Vesimo, Zerba, Cerreto e Valsigiara ed infine nella valle del torrente Dorbera troviamo Bertone, Campi, Cabosa e Truzzi conservano antichi valori di paesi contadini, valorizzati dai numerosi fossi e rii  che portano acqua al Boreca: e scendendo impetuosi portavano energia per far girare le pesanti macine dei mulini, ed anche le turbine per la produzione di energia elettrica per l'illuminazione dei vari borghi, infine il Boreca. Il Boreca convoglia le sue acque in una diga, attraverso una condotta sotterranea, che fornisce l'energia per il funzionamento della centrale idroelettrica posta sul Trebbia, di fronte a Losso, ecco spiegato il fatto che attraversando il Boreca dal ponte sulla strada che ci porta a Tartago è asciutto. Tornando a noi biker possiamo dire con assoluta certezza che tutta la Val Boreca è una intreccio fitta di sentieri e mulattiere che in un primo momento sembrano accessibili ma poi passo dopo passo si scoprono di assoluta bellezza. Da vedere e da ricordare oltre alla visita a tutti i paesini indistintamente, è il Castello di Zerba; certo visiteremo ciò che rimane attraverso un panoramico sentierino, ma vi assicuro che una volta arrivati la spettacolo panoramico è mozzafiato e guardando in basso non possiamo che entusiasmarci nel vedere le anse che il Trebbia sviluppa in questo punto. Con il Monte Lesima e la Val Trebbia condivide il presunto passaggio delle guarnigioni Cartaginesi e del suo condottiero Annibale. Da qui si dice che il nome di molti dei paesini della Val Boreca nella loro toponomastica richiamano i luoghi di origine di Annibale che non fanno altro che avvalorare l’ipotesi della presenza del condottiero. Da vedere inoltre le piccole chiese di Suzzi e Pizzonero con il loro piccolo cimitero per il quale bisogna passare per entrare nella chiesa. Poi ricordiamo Bogli particolare per il fatto che è il paese degli  avi di Arturo Toscanini ed in fondo al paese è ancora possibile ammirare la casa. Altro paesino da ricordare è Artana dove in inverno è abitata da una sola famiglia. Vesimo è tristemente famoso per un episodio avvenuto durante la seconda guerra mondiale per una bomba sganciata da "Pippo" sulla balera durante una festa, e le numerose morti ne danno la conferma. Da vedere infine il mulino sul Boreca sul sentiero che unisce Bogli a Suzzi testimonianza dell’unico mezzo per procurarsi l’energia necessaria per la vita della valle.