La rosa dei venti
Un viaggio in bicicletta

FOTOGRAFARE IN MONTAGNA :

da secoli l'uomo cerca di imitare la natura nelle sue costruzioni, nella sua bellezza e maestosità, ma di rado riesce a rendere tanto armonioso il proprio operato con l'ambiente che lo ospita, così molte volte, più o meno involontariamente, tende a distruggerlo. In questo senso la fotografia naturalistica è un atto di umiltà dell'uomo che è consapevole di essere un ospite sulla Terra. Ne ritrae le sue bellezze, inimitabili da mano d'uomo, con una bella fotografia se ne coglie l'essenza e la loro grandiosità. Il problema principale del fotografo di montagna è rendere l'idea dei grandiosi scenari naturali che incontra. Uno dei fattori più importanti, come del resto in tutti i tipi i generi fotografici, è la luce: la luce ideale in montagna è quella dell'alba o del mattino, e del tardo pomeriggio fino al tramonto, vale a dire la luce radente. Questa ha il grande pregio di dare maggiore risalto alle forme e di essere una luce più calda, e quindi più suggestiva, di quella che ci può essere normalmente nelle ore centrali della giornata. Ciò non toglie naturalmente che si possano fare eccellenti fotografie a tutte le ore del giorno, notte compresa. I filtri possono essere ottimamente utilizzati per migliorare la qualità della luce, sono veramente indispensabili ed, in estrema sintes si possono raggruppare in tre:
-filtro UV. Attenua o elimina le radiazioni ultraviolette, ovvero toglie la dominante azzurrina provocata dai cieli (es, sulle facce o sulle rocce). Molti fotografi lo tengono permanentemente sull'obiettivo a protezione della lente frontale.
-filtro polarizzatore Elimina i riflessi (es, dalle superfici d'acqua), satura i colori (specie il cielo). L'effetto può essere graduato ruotando l'apposita ghiera. Il risultato dipende dalla posizione della ripresa rispetto al sole (massimo effetto con il sole alle spalle). E' uno dei filtri con cui si ottengono gli effetti più spettacolari
-filtro skylight Simile al filtro UV, ha in più una colorazione leggermente rosata che "scalda" i colori.
Altri filtri che possono essere utilizzati con buoni risultati sono i filtri graduati o con una sfumatura di colore, es. tabacco, salmone ecc.. Servono per rendere più interessanti quei pallidi cieli estivi tipici dei mesi di luglio e agosto.
I risultati migliori si ottengono con le diapositive (che tra l'altro possono essere ottimamente stampate). Delle buone pellicole sono: Kodak Extachrome 64 o Kodachrome 100 ASA. Sensibilità maggiori in montagna non servono: luce ce n'é sempre in abbondanza. Conviene anzi sottoesporre di circa mezzo diaframma rispetto alla sensibilità nominale della pellicola: si avranno colori più saturi e ottimo contrasto. Utile, eventualmente, un piccolo treppiede, di quelli alti 20 cm con le gambe estraibili. Un altro dei grandi problemi è rendere l'altezza e la maestosità delle montagne. In questi casi un buon grandangolare è ciò che ci vuole: diciamo che un 28 o un 35 mm è la scelta migliore. Per rendere bene l'idea dell'altezza di una montagna è importante NON inclinare la macchina. Il grandangolo ha un angolo di campo molto più ampio del cosiddetto obiettivo "normale", e quindi consente inquadrature ariose anche da distanze contenute. Non a caso viene utilizzato spesso anche in interni. Un altro fattore importantissimo nella foto di montagna è la presenza umana: questa non dovrebbe mai mancare, perché solo in questo modo si ha il senso della proporzione con le montagne e la natura circostanti. Un paesaggio senza nessuno di questi riferimenti visivi correrebbe il rischio di apparire scialbo. Ovviamente si deve evitare la classica posa del turista che guarda la macchina con la solita faccia. Molto meglio fargli fare qualcosa, farlo camminare su un sentiero o fargli almeno osservare il panorama. Si possono mettere nell'inquadratura anche altri elementi che possano dare un'idea delle proporzioni, per esempio una baita, un torrente, un sentiero, un paesello, una staccionata, una mucca che rumina ecc.. Ultima raccomandazione: avete le gambe, usatele! Cercate sempre delle buone inquadrature, non limitatevi a far foto dal sentiero!. Un fattore negativo è da ricercarsi sicuramente nel peso e nello spazio che con il corpo macchina, gli obbiettivi, i rullini ecc. ci impongono delle spalle più che buone; già l’escursionista ha dei problemi figuriamoci noi biker.
Certo mi sono scervellato per scrivere tutto quanto sopra (e per me che non ha nella scrittura il pregio principale è una difficoltà notevole) e dopo tutti questi discorsi con l’avvento del digitale li chiudiamo tutti. Il "digitale" ha cambiato le cose rendendo la fotografia molto semplice e meno pesante raggiungendo una qualità che è richiesta se si vuole ottenere un prodotto notevole, non trascurando il lato economico che ci permette di fare molte fotografie senza doverle per forza stampare. Ci sono poi altre soluzioni sicuramente più economiche: la prima riguarda l'acquisto di piccole reflex che hanno risoluzioni, fotografiche ma anche video, al pari delle reflex più costose, la seconda riguarda i nuovi cellulari che incorporano in un solo strumento, telefono, internet, macchina fotografica, videocamere e gps , tutte applicazioni di assoluto valore, con un solo problema che riguarda le batterie che avranno breve durata. Tutto dipende da noi,non dimentichiamo che gli scenari in alta montagna ci regalano emozioni che a volte sono davvero irripetibili ed è davvero un peccato tornare a casa mani vuote, quindi ponderiamo bene il nostro acquisto.