La rosa dei venti
Un viaggio in bicicletta

ORIENTAMENTO :

a nostro parere la pratica della mountain bike può porre a volte notevoli difficoltà di orientamento: una gita con la bici da montagna, data anche la versatilità del mezzo, unisce svariati tipi di tracciato non omogenei fra di loro e il più delle volte non supportati da un'adeguata segnaletica come già indicato precedentemente. Ad incrementare il grado di difficoltà spesso ci si mette anche il tempo che nelle zone montane cambia repentinamente, così ci si può trovare in mezzo alle nuvole, alla nebbia o sotto la pioggia dove appena prima eravamo ben riscaldati dal sole, diminuendo al minimo la nostra visibilità. Rimedio a ciò non esiste, è necessario lo studio accurato alle cartine ed alle conformazioni della valle che si sta attraversando; sarà quindi buona norma soffermarsi spesso a controllare la nostra direzione e perché no il panorama che ci circonda che con le sue montagne, i corsi d’acqua, ci indicano i punti di riferimento. Non dimentichiamoci però che quando si parla di destra o sinistra si indica la direzione nel senso di marcia mentre quando si parla di destra o sinistra orografica si indica sempre versante volgendo lo sguardo in direzione dello sbocco della valle o la riva di un torrente in direzione della foce.
Altri tipi di orientamento :
le bussole che ci possono aiutare in qualsiasi condizione atmosferica e di visibilità
la Stella Polare che indica sempre il Nord
il muschio che sulle piante o sulle rocce indica, seppur non in modo inequivocabile, il Nord
-altro metodo, un poco più complicato ed approssimativo, si ottiene puntando la lancetta delle ore dell’orologio verso il sole, si divide l’ora con la quale stiamo puntando il sole per due, ottenendo così l’ora con la quale viene indicato il Sud.

Tutte queste considerazioni comunque sono state fatte in tutti quei casi non siamo provvisti di un GPS (Global Positioning System), e con questo si chiudono tutti i discorsi sull’orientamento. La tecnologia ci ha messo a disposizione questa meravigliosa apparecchiatura che ci permette non solo di orientarci ma anche di fare tutti i rilevamenti possibili: chilometrici, tempistici, rilevamento di punti importanti del percorso e di altimetria. Cosa fare quando ci si perde : Durante una escursione e una gita in campagna, per distrazione o per effettiva mancanza di sentiero, a un certo punto può capitare di non sapere più dove ci si trovi. A volte può accadere che non sia così facile ritrovare la strada del ritorno e in alcune circostanze si può vagare a lungo alla ricerca di un punto di riferimento; è utile perciò avere quelle nozioni fondamentali per orientarsi, sia che si abbia a disposizione una carta topografica sia che non la si abbia. Certo è condizione primaria avere a disposizione tutti gli accessori che abbiamo descritto nei paragrafi precedenti quali cartine, bussola, altimetro e GPS oltre alla preparazione del percorso da effettuare, ma la situazione più critica (ma purtroppo anche più comune) è proprio quella in cui non si e muniti né di carta topografica né di bussola; anche in queste condizioni non è il caso di allarmarsi: con un po' di tempo e pazienza si può ugualmente trovare una via d'uscita. Appena ci si rende conto di essersi persi, è opportuno cercare di ripercorrere a ritroso l’itinerario seguito, aiutandosi con la memoria e volgendosi spesso indietro per avere la stessa visione dell'andata, quindi è sempre buona regola osservare il territorio durante la escursione. Se non si è in grado di tornare indietro e ci si trova in campagna, è bene guardarsi attorno e dirigersi verso un cascinale o verso linee del telefono o della luce; seguendoli si troverà sicuramente qualcuno in grado di fornire le informazioni necessarie per tornare a casa. Quando ci si trova in montagna (in un bosco o in praterie d'alta quota) e il tempo è sereno, la cosa più immediata da fare e scendere a valle seguendo un punto di riferimento (ad esempio una baita). Se invece la visibilità è scarsa (ad esempio c'e nebbia), è preferibile non muoversi, perchè si potrebbe inavvertitamente andare verso qualche precipizio. Occorre pertanto attendere che la nebbia si diradi e, appena la visibilità è sufficiente, guardarsi attorno per cercare qualche punto di riferimento; quindi rimettersi in marcia, sempre purché la visibilità rimanga accettabile. Nel caso sia nota la direzione verso la quale dirigersi, occorre individuare prima il Nord (con il sole, con l'orologio o con il metodo dell'ombra), e poi seguire la direzione prefissata, prendendo come punto di riferimento qualsiasi cosa, preferibilmente lontana, si stagli all'orizzonte (un cascinale, un villaggio, la vetta di un monte). Capita purtroppo di perdersi anche nel caso si sia muniti di carta e bussola. Percorrendo nuove strade forestali, non ancora segnate sulla carta, si può scoprire all'improvviso che la traccia scompare. La soluzione più prudente, a questo punto, sarebbe quella di ritornare sui propri passi, ma non sempre la traccia e così evidente da consentire di ripercorrerla a ritroso. Appena ci si e resi conto di aver perso l'orientamento, è consigliabile non proseguire alla cieca, ma fermarsi subito per fare il punto della situazione e cercare l'ultimo riferimento o l'ultima località toccata. Interpretando i segni della cartina, occorre provare a immaginare di quanto ci si e allontanati da quel ultimo punto noto e in questo modo sarà possibile trovare pressappoco l’attuale posizione. E’ bene pertanto orientare la carta (utilizzando a tale scopo il metodo del sole, dell’orologio o dell'ombra, se non si disponesse di una bussola). Qualora nei dintorni passasse qualche sentiero, e preferibile avviarsi direttamente in quella direzione, raggiungere il sentiero e da lì ritornare a casa. Non dimentichiamo di avere sempre in possesso il cellulare e dei numeri di pronto soccorso.