Il percorso è in aggiornamento.
Per ora si possono visualizzare le tracce sulla mappa digitale.
A presto i dati, video e foto.
Ben si conosce la storia dell’antica rivalità tra i Cartaginesi e i Romani. Le zone lungo il Po e la Val Trebbia sono state al centro di numerose battaglie, ma è con la seconda guerra punica (218 a.C.) che i Romani incrociarono il grande condottiero Annibale, il quale li sconfisse lungo le rive del Trebbia, ponendo le proprie basi con il suo esercito lungo i monti della Valle Staffora, della Val Trebbia e della Val Boreca. I Romani iniziarono poi la penetrazione dell’alta valle Staffora. Se ne hanno segni a partire da Casteggio, luogo strategico, segnalato da antichi ritrovamenti di epoca romana, oggi ben conservati nel Museo Archeologico, con il ritrovamento della succitata fornace di Massinigo, rinvenuta nel 1957 in occasione dei lavori di costruzione della scuola elementare. Si sa che nella battaglia del 218 a.C. morirono più di tremila uomini; eppure scarse sono le tracce che possano ricondurre alla presenza del condottiero in questi luoghi; solo semplici supposizioni, avvalorate però da testimonianze sconcertanti: insomma, un intreccio di misteri… pronti ad essere svelati.
Molte invece sono le similitudini nei nomi dei paesi della Val Boreca con altri nomi che rimandano alle coste del nord Africa, collegate quindi in qualche modo ad Annibale. Pare inoltre che alcuni suoi soldati si siano dati alla macchia, stabilendosi in questi luoghi e dando alla nuova residenza nomi riconducibili alle loro origini. Proviamo a portare qualche esempio: Tartago e Zerba sono due paesini della Val Boreca, uno di fronte all’altro, molto simili ai nomi di Kartago e Djerba in Africa, anch’essi uno di fronte all’altro. E, citando Barchi, un paese all’inizio della Val Boreca, come non pensare a Barca, cognome della famiglia di Annibale? Nei pressi di Hammamet, in Tunisia, c’è un paese di nome Sousse, conosciuto come uno storico porto: potrebbe essere ricondotto a Suzzi? Pensiamo al nome di un altro paesino, Bogli: nell’idioma locale è Buggi e certo potrebbe essere ricondotto a Bougie, altro porto famoso, stavolta in Algeria. Marbale, uno dei comandanti delle truppe di Annibale, veniva da proprio da questo paese del nord Africa. Infine il paese di Belnome (Bēnùmme) pare si chiamasse Merida, città spagnola dell’Estremadura, diventata fiorente durante l’Impero Romano.
Un sentiero lastricato, che porta lungo il crinale della Via del Mare, nei pressi del Poggio Rondino, passa da una località chiamata il “Castello”, una torre di cui rimangono solo pochi sassi: da lì si può ammirare, proprio di fronte, la torre di Zerba e poi un paesino chiamato Cartasegna. Come non ricondurlo alla famosa città spagnola Cartagena? A proposito del Monte Lesima, si racconta derivi dal fatto che Annibale si fece male alla mano: “Lesa manu”, dunque; da qui sarebbe nato il nome del monte. Nella stessa zona, sono stati ritrovati una lancia, un coltello e alcune frecce. Nella torre di Zerba, poi, si sono rinvenute otto armille di bronzo: anelli usati per proteggere gli avambracci durante gli scontri corpo a corpo. Questo è ciò che testimonierebbe il passaggio del condottiero Annibale dalla Val Trebbia che, dopo la battaglia, si apprestava a dirigersi verso la Lunigiana.
Il percorso vuole incontrare i paesi ed i luoghi che tra leggende e verità sono stati i luoghi toccati da Annibale e dal suo esercito. Abbiamo parlato di questo già nei capitoli iniziali. Il percorso è ideato per percorrerlo a piedi, con le dovute varianti lo faremo anche con la MTB. Seguiremo le tracce dei percorsi precedenti. Sono circa 46 Km quindi, la percorrenza, necessita di percorrerlo a tappe. Questo vale anche per le MTB, bisogna considerare il fatto che, come già ampliamente detto, la Valle Boreca, conserva sentieri particolarmente impegnativi, per questa ragione la percorreremo con fatica e senza permetterci le soste che questo itinerario si merita, vuoi le soste normali per rifocillarci, ma anche quelle altrettanto importanti per ammirare i panorami ed i paesaggi.
Altra variabile da considerare è la ricettività di questa valle, che risulta scarsa:
lungo il percorso: Pey, Tartago , Cerreto, Piani del Lesima
fuori dal percorso: Capanne di Cosola e Pian del Poggio.
Per il Trekking: Se partiamo da Cerreto – luogo più basso per tenerci il finale in discesa – meglio farla in 3 tappe. Con la MTB la faremo in 2 tappe, dalla lunghezza simile. pensando di pernottare a a Pey o a Capanne di Cosola, quest’ultima facendo una deviazione.
Ottimizzata per la consultazione da computer e tablet