VIE OGGI | Sentiero Europeo E7

La partenza è da Piacenza, abbiamo qui la possibilità di visitare alcune bellezze monumentali (Palazzo Farnese, Piazza Cavalli con i Palazzi Gotico, del Governatore, dei Mercanti e le Statue Equestri dei Farnese, il Duomo raggiungibile attraverso la commerciale via XX Settembre, le innumerevoli chiese ricche d‘arte sacra. Lasciamo la città dala frazione di San Antonio a Trebbia seguendo poi gli argini del Fiume Trebbia lungo la ciclovia. Si giunge a Rivergaro cittadina ubicata alle porte della val Trebbia – possibile terminale di tappa. Risale la sponda orografica destra della valle, attraversando l’antico Texas piacentino – giacimenti petroliferi noti sin da epoca romana per le scaturigini di gas metano e coltivati dall’800 per estrarre l’allora chiamato “olio di sasso”, per giungere sul crinale Trebbia-Nure nei pressi del monte Dinavolo. Il percorso giunge a Travo cittadina medievale. Da questo punto si trasforma da itinerario fluviale a itinerario di montagna. Si risale fino al passo Caldarola e, oltrepassando i monti Lazzaro e Mosso, giunge al passo della Crocetta. Al monte di Pietra Corva lascia il territorio piacentino, per entrare in quello pavese. Vale la pena fare una deviazione per la cima con vista panoramica anche al vicino monte Pan Perduto. Proseguiremo per un lungo tratto lungo il confine tra le due province passando per il monte Penice; anche qui dobbiamo fare una deviazione a visitare il bel santuario di Santa Maria e godere del vista panoramica di Bobbio. Raggiunto il Passo della Scaparina crocevia di alcune strade, ci portiamo verso Brallo di Pregola un tempo meta turistica ma che mantiene sempre una bellezza particolare. Si risale ora bruscamente verso la cima Colletta e il monte Lesima, una dei tratti pi belli di questo itinerario. Raggiunto il passo del Giovà si arriva alle Capanne di Cosola dove ci aspetta Fausto nel suo albergo. Il luogo è di notevole importanza: incrocio di strade ma anche di antiche mulattiere: infatti qui si incrocia le “VM” della Via del Mare, che seguiremo per un lungo tratto fino al Passo della Scoffera. Il tratto che faremo è di particolare bellezza.

Un serie ravvicinata, quasi interminabile di monti al confine con la Val Boreca: il Cavalmurone, il Legnà, il Poggio Rondino e il Carmo prima di scendere alle Capanne di Carrega e alle vicine Case del Romano dove possiamo fare sosta ristoratrice. Prossimo obbiettivo è Torriglia. Passato il monte delle Tre Croci, giungiamo al monte Antola con la sua imponente croce. Passato l’ex rifugio Case Antola, si arriva al vicino Rifugio Antola, di moderna costruzione e ci potrà regalare la sosta meritata. Il sentiero corre in vista del Lago del Brugneto e ai piedi del Monte Prelà scende a Donetta lungo questa antica mulattiera, la via acciotolata ne testimonia la sua importanza. Il Monte Prelà regala le sorgenti ai fiumi Trebbia e Scrivia. Torriglia è vicina e merita una visita facendo una deviazione. Restiamo con i segnavia della Via del Mare e, arrivati al monte Lavagnola ci vestiremo dei segnavia della Alta Via dei Monti Liguri che seguiremo fino in fondo al nostro itinerario. Qui incrociamo anche il Sentiero Europeo E1 che faremo che a sinistra seguirà la Alta Via dei Monti Liguri per portarsi verso La Spezia. L’E1 lo seguiremo però a destra e fino al passo della Bocchetta che in questo tratto sono tutte e 4 segnati. Al passo della Scoffera lasciamo la Via del Mare per iniziare questo lunghissimo tratto lungo il crinale tra la costa ligure e l’appennino. La variante usufruisce dei segnavia della Via del Mare per portarsi a Portofino o alla meravigliosa Abbazia di San Fruttuoso. Oltrepasseremo molti passi famosi stradali e di antiche mulattiere che permettevano il collegamento con la riviera ligure. Il passo di Creto la Crocetta di Orero, uno dei passi di quota bassa, sulla via di collegamento chiamata “dei Feudi Imperiali”. La variante porta a Genova attraverso la Val Polcevera. Il passo dei Giovi antico e moderno collegamento con Genova e il passo della Bocchetta uno dei primi passi su strada carrettabile costruita dal Doge Cambiaso come via di collegamento tra Genova-Gavi e le città importanti della pianura: Pavia – Milano, Alessandria lungo le antiche strade di Marcarolo. Da qui e con la nostra variante, scenderemo a Genova attraverso Pontedecimo luogo di passaggio della romana Via Postumia. Risaliti al passo Mezzano vale la pena fare una breve deviazione al monte delle Figne, luogo panoramico ai laghi artificiali del Gorzente. L’itinerario scende alla Colla di Praglia. Siamo ai piedi del Monte Orditano luogo dove i genovesi e i lombardi facevano mercato, lungo le antiche vie di Marcarolo. Il crinale giunge al passo del Veleno (o Giovo Piatto) piccolo passaggio usato dai mulattieri e si giunge al famoso passo del Turchino che faremo nella sua parte alta. Lasciato il crinale posto su Genova ci apprestiamo a percorrere l’ultima parte anche se ancora lunga. Il Parco del Beigua ci aspetta con le sue tante diversità naturalistiche. Il lungo tratto arriva alla Bocchetta di Altare (o Colla di Cadibona). Convenzionalmente divide le Alpi dagli Appennini, nello specifico le Alpi Liguri dall’Appennino ligure, considerato già al tempo dei Romani come limite tra il sistema alpino e il sistema appenninico,  tanto che qui passava la romana via Emilia Scauri che sostituì la via Postumia. La via si collegava alla Bocchetta di Altare da Quiliano-Vado Ligure attraverso la val Quazzola dove esistono ancora adesso alcuni ponti romani, alcuni funzionanti ancora oggi. La variante scende a Quiliano appunto attraverso la Val Quazzola. Passi e monti si susseguono con frequenza, si raggiunge il Colle del Melogno, via di collegamento per Finale Ligure. Raggiunto il Giogo di Toirano si arriva al Colle Scravaion. Un lungo tratto di sentiero lungo la provinciale di Monesi fino al Colle San bernardo di Mendatica. Raggiunto il monte Saccarello inizia la discesa verso Ventimiglia. Sicuramente uno dei tratti più belli di questo itinerario. Ancora alcuni passi fino ad oltrepassare il Monte Toraggio dove francesi e italiani costruirono un passaggio scavato nella roccia a difesa del proprio territorio. Oggi meta di tanti escursionisti. Al Passo dell’Incisasi può percorrere sia il tratto francese che quello italiano, ripristinato da poco. Dal Colle Muraton iniziamo questo tratto che corre sul confine francese. Nei pressi della Colla Sgora il Sentiero Europeo E7 si porta verso la Francia lasciando definitivamente l’Italia attraverso il Passo Treittore. Vale la pena usufruire della Alta Via dei Monti Liguri fino a Ventimiglia.