ZONE | Valle Bormida e Valle Erro

PAESI E CULTURA IN AGGIORNAMENTO

Valle Bormida ed Erro lungo la Via Aemilia Scauri

Stiamo parlando dei luoghi e paesi la la valle Bormida toccati dalla Romana “Via Aemilia Scauri” che collegava Quiliano-Vado Ligure e lungo la Val Quazzola giungeva al Colle di Cadibona (Bocchetta di Altare) per scendere fino ad Acqui Terme (Aquae Statiellae). Acqui Terme era un crocevia di altre strade romane tra cui la Via Aemilia Scauri che, attraverso la Via della Levata, giungeva a Tortona dove confluiva la più antica Via Postumia. L’antico tracciato portava ad Aquileia.
Il percorso escursionistico è stato concepito da Tortona a Vado Ligure mantenendo la direzione ed i segnavia odierni della Via Postumia. Per far fronte alle esigenze sentieristiche è stata pensata una breve deviazione verso la Valle Erro.
La Via Aemilia Scauri è stata poi sostituita ed ampliata dalla Via Julia Augusta.

Valle Bormida

I primi abitanti riconoscibili della Val Bormida furono i Liguri, in particolare alcune tribù: gli Statielli, che avevano come centro principale Carystum, ovvero l’odierna Acqui Terme; e gli Epanteri che dal Roero, sembrerebbe si siano in parte trasferiti nella valle. Le tracce lasciate da questo popolo si ritrovano nel nome del fiume, derivante dalla parola pre-romana “bormo” (sorgente calda o che gorgoglia), legata agli dèi delle sorgenti Bormō e Bormānus, divinità celtiche adorate anche dagli antichi Liguri. Durante la guerra punica gli Statielli, come le tribù liguri di ponente decisero di allearsi con Annibale Barca e di essere ostili a Roma; molto probabilmente parteciparono alle leve di Galli e Liguri organizzate dal condottiero cartaginese e dal fratello Asdrubale quando scesero nella pianura padana. Allontanata la minaccia cartaginese, l’Urbe poté volgere lo sguardo verso le genti liguri. Nel 173 a.C. le legioni romane guidate dal console Marco Popilio Lenate, attaccarono il centro di Carystum. Gli Statielli non opposero resistenza, tuttavia, contravvenendo al diritto di guerra romano, il console ridusse in schiavitù gli Statielli e cominciò a organizzare la vendita di schiavi provenienti da questa popolazione. Un anno dopo, per intervento del Senato di Roma venne posto termine a questo duro trattamento e gli Statielli, riacquistata la libertà, furono via via romanizzati. Venne fondata la città di Aquae Statiellae a cui, nell’89 a.C. venne estesa la Lex Pompeia con la concessione dello Ius Latii. Il territorio conquistato venne inquadrato nella Regio IX Liguria e sottoposto alla giurisdizione del municipio di Alba Pompeia, iscritto alla tribù Camilia. È probabile che le zone dell’alta valle, attigue alla Valle del Tanaro, fossero invece sottoposte al dominio del municipio di Albingaunum (Albenga) iscritto alla tribù Publilia. Nel 109 a.C. fu fatta costruire la via Aemilia Scauri dal console Emilio Scauro, che univa il centro di Aquae Statiellae a Vada Sabatia (Vado ligure) passando per i mansi di Ferraria (Ferrania), Canalicum (Cairo Montenotte), e Crixia (Piana Crixia).

Castelnuovo Bormida

L’area sulla riva destra della Bormida potrebbe essere  interessata dalla esistenza, presumibilmente nella prima metà del secolo XI, il castello ed il villaggio di Castelnuovo Bormida veniva ad essere compresa nel “districtus”. Nel 1164 subentra la signoria feudale dei marchesi di Monferrato della dinastia aleramica, confermata al marchese Guglielmo V il Vecchio da un diploma imperiale di Federico I di Hohenstaufen, detto il Barbarossa. Castelnuovo Bormida tornò sotto l’esclusivo e pieno dominio dei marchesi di Monferrato con la nuova dinastia dei Paleologi, che ne valorizzarono l’importanza quale strategica postazione fortificata di confine con i territori dello Stato di Milano (Cassine, Sezzadio).

Cassine

Recenti indagini archeologiche hanno inequivocabilemtne stabilito l’esistenza di insediamenti umani nella tarda età del ferro, pur non mandando alcuni elementi che rimanderebbero al periodo neolitico.Le popolazioni preromane che risiedevano su tale area appartenevano al gruppo dei liguri Statielli. Dopo la famosa disfatta del 173 a.C., il loro territorio – e quindi anche l’area Cassinese – venne compreso largamente nel municipio di Acquae Statiellae. Fin dall’epoca longobarda il territorio era inserito nei possedimenti dell’abbazia di San Colombano di Bobbio attraverso il controllo dell’Abbazia di Santa Giustina di Sezzè (Sezzadio), assieme ai tanti possedimenti, il territorio era inserito nel grande feudo reale ed imperiale monastico.

Rivalta Bormida

Il toponimo risulta già attestato nel 985 (Ripa alta); quindi nel 1191 troviamo “Ripalta Vallis Burmide” e, nello stesso anno, “Castri de Rivalta de valle Burraie”.Trae il nome da una “ripa alta”, sponda elevata rispetto al fiume Bormida che la costeggia. A Rivalta è stato rinvenuto un cippo miliario riconducibile alla Via Aemilia Scauri.

Strevi

Si ritiene che il primo agglomerato urbano di Strevi risale all’epoca romana e trae il nome da “Septem­viri” (un importante collegio sacerdotale romano). Tesi accettabile se si prende in considerazione la posizione del Borgo Inferiore in prossimità della via Emilia Scauri. Più romantica, invece, anche se meno attendibile, la versione sostenuta nel 1700 dal poeta tedesco Hans Bart. il quale riteneva che il paese fosse stato fondato da sette fratelli amanti del vino da cui “Septem Ebrii”.

Bistagno

Siamo a pochi passi dal centro storico medievale del paese possiede la forma di un triangolo equilatero quasi perfetto, un tempo circondato di mura, al cui vertice meridionale si trovava il castello di cui resta al giorno d’oggi una caratteristica torre quadrata inglobata in un edificio moderno. Di qui passava la via Aemilia Scauri. Bistagno compare in documenti del 991 e 1155 col nome di Bestagnio, del 1052 con Bistanno.

Ponti

Le origini del comune di Ponti sono da ricercare nell’epoca preromana, fonti storiche datano la sua fondazione in contemporanea con la vicina Acqui Terme (Aquae Statiellae). Durante la dominazione romana al borgo venne dato il nome di Pontum, dai ponti che i romani costruirono sul fiume Bormida durante la costruzione della via Emilia Scauri (il Bormida crea alcune anse). Ancora oggi a memoria di questa importante via di comunicazione romana si può osservare una colonna Antonina (un cartello stradale di epoca romana) nel porticato del palazzo civico del comune. In tempi ancora più remoti l’area che oggi è Ponti fu abitata dai liguri Stazielli che sono i fondatori dell’attuale Acqui Terme.

Montechiaro d'Acqui

Il comune è suddiviso nettamente in due parti: la frazione Piana a fondovalle e il borgo storico di Montechiaro Alto dov’era un antico castello abbattuto nel XVII secolo dagli Spagnoli. Le prime tracce dell’abitato si riscontrano nelle vicinanze della cosiddetta Pieve del Cauro (VII secolo), attualmente sita in ruderi poco fuori dalla frazione Piana – con tutta probabilità è da collocare qui la statio di Crixia lungo la romana Via Aemilia Scauri – sotto l’influenza dell’Abbazia di San Quintino di Spigno Monferrato. A partire dall’XI-XIII secolo, con l’incremento dei traffici verso il mare lungo i percorsi di crinale e per la necessità di una maggiore difesa, sorse l’attuale borgo medioevale di Montechiaro Alto (Mons Cauri).

Mombaldone

L’abitato è costituito essenzialmente da due borghi. Il primo, di carattere medioevale, ancora ben conservato, risalente all’epoca romana, ma il cui primo nucleo abitativo si deve probabilmente ai Liguri Stazielli, è sorto a mezza costa sulle pendici del bric Arbarella in antico denominato Mons Baldus; a dominio della Via Aemilia Scauri, presso la quale sono stati rinvenuti alcuni anni fa resti di una lapide romana recante un’iscrizione incompleta riferita a un certo Petronio. Dell’antico sistema difensivo restano la bella porta d’ingresso, il cosiddetto castello – che oggi è piuttosto un sontuoso palazzo settecentesco ma che ha conservato tratti esterni delle mura originarie – e il mozzicone della torre, posta al centro dell’antico mastio e dalla forma quadrata tipica del sistema di torri di avvistamento sorte sulle terre dei Del Carretto.

Spigno Monferrato

Vita complicata e dalla lunga storia per i signori di Spigno, Alberto Del Carretto con atto del 3 febbraio 1300 comprò dai Marchesi di Ponzone due terzi del mandamento di Spigno: cioè Merana, Serole, Rocchetta e Malvicino. Giacomo Del Carretto, figlio del primo marchese di Novello, Enrico completò il possesso del mandamento di Spigno acquistando nel 1332 l’altro terzo di territorio dai marchesi di Ponzone. La dinastia era  comunque sotto il dominio della Repubblica di Genova dalla quale i signori di Spigno continuarono a prendere l’investitura sino al 1419, anno in cui i genovesi cedettero al marchese Giovanni Giacomo del Monferrato, tutti i diritti sulle terre al di qua dei Giovi col patto che non potesse trovarvi asilo nessun bandito genovese. I signori di Spigno divennero così vassalli dei marchesi del Monferrato. L’imperatore Sigismondo di Lussemburgo continuò a considerasi signore di tutte quelle terre e, poiché Giangiacomo marchese di Monferrato aveva partecipato alla Lega ghibellina antiviscontea di Venezia e Firenze del 1426, Sigismondo nominò suo vicario imperiale il duca di Milano ed obbligò anche i signori di Spigno a prendere da questi l’investitura. Il Ponte di San Rocco Ponte – incluso nel nostro percorso – è in pietra arenaria con sei arcate e cinque robusti pilastri, disposto a “schiena d’asino”, di costruzione del XII-XIII secolo. All’apice sono posizionate due cappellette di origine settecentesca; in una si trova la statua del santo, nell’altra vi è la “pietra dei morti”, cioè un porta-feretro.

Merana

Era abitata già nel Neolitico, popolata di Liguri Statielli e poi territorio romano dal 173 a.C. E’ citata in un documento del 1170 dell’Arcivescovo Gualdino e un disegno del 1727 nel Volume Cabreo raffigura il castello venduto poi dai Marchesi di Ponzone ai Del Carretto. La parte più interessante è sul Colle di San Fermo la chiesetta e la torre omonima e consente una veduta globale della Valle Bormida di Spigno.

Piana Crixia

Il borgo, presente in epoca romana all’incrocio (da cui deriverebbe il toponimo “Crixia”) lungo la via Emilia Scauri. Nel 1142 passò alla famiglia Del Carretto che vi costruirono un castello del quale rimangono solo qualche rudere della cinta muraria medievale. Al 1863 è istituita l’attuale dicitura “Piana Crixia” in riferimento al villaggio romano di Crixia, forse situato nei pressi dell’attuale comune. Sicuramente da vedere il “fungo di pietra” posto nella parte alta del paese.

Dego

Forse di origine romana. Il nome potrebbe derivare, ma le ipotesi sono tante, dalla posizione di questo luogo sul decussius, ossia su un punto di triplice convergenza confinaria, tra i municipi di Aquae Statiellae, Alba Pompeia (Alba) e Vada Sabatia. La prima citazione di Dego risale al 967, quando compare in un diploma imperiale tra le curtes donate al marchese Aleramo da Ottone I. Il dominio su questo luogo rimase a lungo nella marca Aleramica: fu ereditato da Bonifacio del Vasto, da suo figlio Enrico I Del Carretto nel 1142 e dai suoi discendenti, che dominavano la regione tra le due Bormide e la costa ligure. Posto sul nostro percorso su di un poggio è il castello.

Rocchetta Cairo

La parte più interessante di Rocchetta è il Ponte Romano via di comunicazione che rendeva possibili il transito sulla Via del Sale. Le origini del ponte sono incerte se sia di origine romana, romanica, alemanna, o medievale.

Cairo Montenotte

È il centro principale della val Bormida. Il toponimo di “Cairo” deriva dal latino medioevale cairum, a sua volta derivato dalla radice del ligure antico car, con il significato di “pietra” o “rocca”. Ritrovamenti archeologici di vari manufatti confermano che il territorio fu abitato dall’uomo primitivo già in epoca neolitica. Probabilmente prima della conquista romana, come il resto del territorio valbormidese, era abitato dalla popolazione dei Liguri Statielli. Dopo la conquista da parte dei Romani del territorio ligure, la val Bormida fu attraversata dalla via Emilia Scauri e, nell’odierna Cairo, sorgeva la stazione di Canalicum. La rete viaria fu in seguito ampliata con la costruzione della successiva via Julia Augusta. Le terre appartennero ai Del Carretto che costruirono il castello del quale se ne possono vedere le rovine su di un poggio, punto di avvistamento e segnalazione.

Carcare

Antica mansio di Calanicum lungo la via Emilia Scauri. I Del Carretto ne tenevano le proprietà e posto in una posizione considerata importante e strategica per il dominio di questa zona della val Bormida. Vi era il castello, eretto nel XVI secolo, i cui ultimi ruderi furono abbattuti nel secondo dopoguerra.

Ferrania

Nel 1097 è stata fondata la medievale abbazia di Ferrania (con il nome antico di “Ferranica”), ora chiesa parrocchiale intitolata ai santi Pietro e Paolo. A partire dall’inizio del XX secolo l’area attorno a Ferrania è divenuta un importante centro industriale: nel 1915 vennero attrezzati degli stabilimenti della “SIPE” (Società Italiana Prodotti Esplodenti) di Milano: la produzione di polvere da sparo fu destinata principalmente alla Russia. Gli impianti esistenti furono riconvertiti per la produzione di pellicola fotografica: in sinergia con Pathé Frères per la tecnologia, venne costituita la FILM, che nel 1932 divenne “Ferrania fabbriche riunite prodotti fotografici FILM e Cappelli” e passò all’IRI e due anni dopo all’Istituto Finanziario Industriale (IFI).

Altare

Un primo insediamento sorse forse già in epoca romana lungo l’importante via commerciale tra la costa ligure e l’Oltregiogo. Nel 1142 il borgo venne ereditato da Enrico I Del Carretto detto “il Guercio”, discendente di Bonifacio del Vasto, il quale si nominò nuovo marchese Del Carretto e ad Altare procedette ad una nuova fortificazione del nucleo storico. Il castello marchionale è stato eretto nel XII secolo a 464 m s.l.m. per scopi principalmente difensivi dai marchesi di Savona ma fu completamente demolito nel 1629 da Felice Carretto, marchese di Grana, per vendetta contro il dominio dei Gonzaga di Mantova.

Bocchetta di Altare o colle di Cadibona

Il valico veniva considerato già al tempo dei Romani come limite tra il sistema alpino e il sistema appenninico, perché in questo tratto dello spartiacque l’abbassamento della catena montuosa, che nella zona ha carattere uniforme. Nonostante fosse già stato sfruttato dagli 8.000 soldati di Magone Barca nel corso della seconda guerra punica durante la ritirata dell’esercito cartaginese dalla pianura padana del 203 a.C], la prima vera strada di valico fu aperta dal console romano Marco Emilio Scauro nel 109 a.C, la via Aemilia Scauri. Già all’epoca della campagna d’Italia di Napoleone Bonaparte (1796-1797) sul colle sorgevano alcune fortificazioni. I francesi allargarono la strada che oltrepassa il valico e costruirono sotto la bocchetta una galleria di circa 300 metri, il cui ingresso nord è posto alla quota di 435 m s.l.m.. Nella seconda metà degli anni ottanta del XIX secolo venne realizzato sul colle un sistema di sbarramento con la costruzione di una serie di forti (complesso difensivo della Tagliata e del forte di Altare), oggi abbandonati: forte Tecci e forte Cascinotto, entrambi sul versante alpino del passo. Sul forte Tecci venne aperto nel 1889 l’Osservatorio meteorologico-sismico della fortezza di Altare.

La Valle Erro

La Valle Erro è una splendida area naturale situata nel Basso Piemonte, al confine con l’entroterra del Ponente Ligure. È caratterizzata da fitte aree boschive, prati estesi e campi coltivati. Il torrente Erro, che dà il nome alla valle, nasce nella provincia di Savona e scorre fino a confluire nel fiume Bormida.
La valle ospita diversi borghi pittoreschi tra cui Melazzo e Castelletto D’Erro, coinvolti dal passaggio della via Aemilia Scauri odierna. Ognuno con una storia unica e un fascino medievale.

PAESI | A | B | C | D | E | F | G | I | L | M | N | O | P | R | S | T | V | Z

PAESI E CULTURA IN AGGIORNAMENTO

PAESI | A

ACQUI TERME

◾VIDEO: Acqui Terme

◾FRAZIONI: Lussito, Moirano, Ovrano

ALTARE e la Bocchetta di Altare (Colle di Cadibona)

◾VIDEO: ALTARE e la Bocchetta di Altare

◾FRAZIONI:

PAESI | B

BISTAGNO

◾VIDEO: Bistagno

◾FRAZIONI: Roncogennaro

PAESI | C

CAIRO MONTENOTTE

◾VIDEO: Cairo Montenotte

◾FRAZIONI: Bragno, Carnovale, Carretto, Ferrania, Montenotte Inferiore, Montenotte Superiore, Monti, Rocchetta Cairo, San Giuseppe, Ville

CARCARE

◾VIDEO: Carcare

◾FRAZIONI: Vispa

CASSINE

◾VIDEO: Cassine

◾FRAZIONI: Caranzano, Gavonata, Sant’Andrea

CASTELLETTO D’ERRO

◾VIDEO: Castelletto D’erro

◾FRAZIONI:

CASTELSPINA

◾VIDEO: Castelspina

◾FRAZIONI:

PAESI | D

DEGO

◾VIDEO: Dego (e Rocchetta)

◾FRAZIONI:

DENICE

◾VIDEO: Denice

◾FRAZIONI: Bonini, Buri, Chiazze, Cribattola, Formiera, Gorghi, Marza, Piano Superiore, Poggio, Ratè, Valbella

PAESI | M

MELAZZO

◾VIDEO: Melazzo

◾FRAZIONI: Arzello, Caliogna

MERANA

◾VIDEO: Merana

◾FRAZIONI:

MOMBALDONE

◾VIDEO: Mombaldone

◾FRAZIONI:

MONTECHIARO D’ACQUI

◾VIDEO: Montechiaro D’Acqui

◾FRAZIONI: Montechiaro Piana

PAESI | P

PIANA CRIXIA

◾VIDEO: Piana Crixia

◾FRAZIONI: Borgo, Cheilini, Lodisio, Molino (sede comunale), Praie, San Massimo, Pareta, Pontevecchio, Porri, Villa

PONTI

◾VIDEO: Ponti

◾FRAZIONI:

PAESI | R

RIVALTA BORMIDA

◾VIDEO: Rivalta Bormida

◾FRAZIONI:

ROCCHETTA

◾VIDEO: Rocchetta (e Dego)

◾FRAZIONI:

PAESI | S

SEZZADIO

◾VIDEO: Sezzadio

◾FRAZIONI: Boschi

SPIGNO MONFERRATO

◾VIDEO: Spigno Monferrato

◾FRAZIONI: Montaldo, Rocchetta, Squaneto, Turpino

STREVI

◾VIDEO: Strevi

◾FRAZIONI:

PAESI | T

TERZO

◾VIDEO: Terzo

◾FRAZIONI:

PAESI | A | B | C | D | E | F | G | I | L | M | N | O | P | R | S | T | V | Z